Categorie
Giornate Lavoro

Pure morning

Non mi ero ancora accorto che ci fosse così tanta ironia a Osnago.
Non mi ero ancora accorto che ci fosse così tanta ironia a Osnago.

Le ultime volte che è successo c’era un aereo da prendere o qualcosa di letteralmente straordinario: mi sono svegliato alle sette meno un quarto. Di mattina, precisazione meno banale del previsto quando si parla di vita da freelance. E difatti non è più vita da freelance: dal 22 giugno 2009 e per un anno (rimanendo nel campo delle certezze) ho firmato una quantità di fogli che mi incasellano come Redattore Web dell’ufficio New Media di Giunti Editore. Il che si traduce nel dover raggiungere Milanofiori ogni mattina entro le nove. Ovvero: sveglia alle 6.45 circa. Ma il primo viaggio ha già dimostrato che c’è ampia manovra di ottimizzazione, così come ai tempi gloriosi della scuola: ritengo credibilmente di poter puntare a 15 minuti (se non 20) extra di sonno, per poi affrontare in dieci minuti il contatto con la realtà, la doccia e infine la colazione/pranzo di Zero.
Il primo giorno viene  archiviato con una buona dose di (yeeeh!) ottimismo: non solo il servizio Ore Sette del Corriere della Sera ha ora una funzione imprescindibile, ma tornano anche a farsi vedere tutti quei bei momenti a base di walkman (ora naturalmente è un iPod) e di letture su treno, metropolitana e addirittura autobus. Due palle? Be’, sì, fondamentalmente un po’ due palle. Ma nemmeno troppo. In poco più di un’ora sono atterrato a Milanofiori, disperso per l’ennesima volta tra i dedali del quartiere-da-uffici tutti uguali.
Tutto molto bello, ho anche imparato dei fatti nel primo giorno di lavoro. Cosa che non succedeva da anni, per dire. Ora il ritorno, che sarà peggio dell’andata.

Ore 7:30 circa, partenza da casa.
Ore 7:30 circa, partenza da casa.
Ore 8:50 circa: arrivo a Milanofiori.
Ore 8:50 circa, arrivo a Milanofiori.
Mastodon