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Musica

Dischi: negli USA si fa la fame

Vedder canta il suo inno alla gioia.
Vedder canta il suo inno alla gioia.

Billboard ha pubblicato i risultati dell’ultima settimana di vendite. Al primo posto ci sono i Pearl Jam con “Backspacer”, nuovamente sulla vetta della Top 200 dal 1996 (“No Code”). Figata spaziale? Si, be’, insomma: è bello perché è bello, ma i conti non tornano. O meglio tornano e sono miserrimi. “Backspacer”, in effetti, ha piazzato meno copie del suo predecessore (“Pearl Jam” – 2006): il disco dell’avocado, con 279.000 copie non aveva trovato la prima posizione, al contrario di “Backspacer”, che però “sposta” solo (si fa per dire, forse) 189.000 pezzi. A “No Code” era andata decisamente meglio con 367.000 unità. Volendola tingere di rosa andrebbe sottolineata la distribuzione semi-autonoma del disco, arrivato sugli scaffali della catena Target e su quelli dei negozi “indipendenti”. Giusto una sfumatura di rosa, tipo trota salmonata.

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Videogiochi

Giocattoli Hero

Band Hero: Xbox 360, PS3, Wii, DS, PS2, FMTowns.
Band Hero: Xbox 360, PS3, Wii, DS, PS2, FMTowns.

Vi state ancora domandando che diavolo di senso abbia Band Hero? Tranquilli, Activision ha promesso che appena lo scoprirà svelerà l’arcano. Nel frattempo si è premurata di distribuire le immagini delle nuove periferiche. Quali nuove periferiche? Be’ la chitarra e la batteria, lievemente rinnovate, anche perché lavorare sul microfono sarebbe stato meno facile del previsto (astenersi facili illazioni). Qui sotto (a seguire) le immagini e pure il comunicato stampa, che dice tutto lui e così io vinco un post gratis. Arrivati a seimila c’è il cappuccino alla menta gratis.

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Musica

Svendersi con classe: Röyksopp

Junior (Royksopp - 2009)
Junior (Röyksopp - 2009)

La pietra tombale sotto cui nascondere i cadaveri dal muso lungo di chi ha adorato solo “Melody A.M.”, iniziando a storcere il naso di fronte alla “faciloneria” di “The Understanding”: da circa sei mesi “Junior” fa esattamente questo. Nulla di più, tralasciando dell’ottima musica, naturalmente. Il che non si traduce in: “se ti è piaciuta ‘Eple’ allontanati senza dare nell’occhio”. Figurarsi.

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Videogiochi

Danger Joe: non dalla copertina

Danger Joe: il primo videogioco di Hello Games.
Danger Joe: il primo videogioco di Hello Games.

Quasi una missione, quella del neonato team di sviluppo Hello Games. Salvare i videogiocatori moderni che, secondo il comunicato stampa (ironico) della software house, versano in uno stato di depressione (“[Danger Joe] is a burst of sugar-rush fun for today’s jaded gamers”. Però partiamo male, perché con quel nome lì, dove vuoi andare? Danger Joe è roba da Midas e chiunque possa essere messo sullo stesso piano (meglio: sottoscala, antro fetido). Giochi tirati via, codici assemblati per riempire i cestoni dei grandi magazzini.
Dange Joe, tralasciando la “copertina”, ha invece qualche freccia al suo arco, evidente già dalle due immagini pubblicate in questo informatissimo post.

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Videogiochi

Sotto potenziale schiavitù: Enslaved

Enslaved (Ninja Theory per Xbox 360 e PS3 - 2010)
Enslaved (Ninja Theory per Xbox 360 e PS3 - 2010)

Aggiornamento: artwork e comunicato stampa, prezzi ridotti.

Ninja Theory. Quelli che anni fa avevano una rubrica tutta loro su Edge in cui gridavano ai quattro venti di essere troppo i migliorissimi, ma “l’industry” non gli dava sufficiente credito, anzi, era quasi terrorizzata all’idea di pubblicare la loro immensa tecnologia e le loro idee dirompenti. Ai tempi avevano già date alle stampe Kung Fu Chaos per Xbox, che non era male, ma nemmeno chissà che.

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Videogiochi

Super Street Fighter IV

Un riciclo rispettoso parte dal logo.
Un riciclo rispettoso parte dal logo.

Aggiornamento #4: DeeJay in immagini e artwork. Solo per abbonati!

Sorpresa! E’ il 1993 tuttodaccapo: “In Utero” è appena uscito, internet per il volgo è un’offesa alla madre e Capcom prende per la gola i suoi fans spendaccioni con le nuove-ma-non-troppo edizioni di Street Fighter II. O di Street Fighter IV, che poi è la stessa cosa, grazie al cielo.

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Musica

Love 2 on-Air

Anche gli Air si ascoltano il loro "Love 2".
Anche gli Air si ascoltano il loro "Love 2".

Ci sono molti pessimi modi per scoprire un nuovo disco. Si può scaricare a un bitrate ignobile, oppure “goderselo” attraverso YouTube, spararlo con le casse del portatile. Gli Air ne hanno scoperto uno nuovo: il “worldwide listening party”. Succede collegandosi a questo indirizzo, solo oggi o forse solo ora. Non si può decidere quale pezzo ascoltare: la filosofia è proprio quella del “listening party”. Per chi ha idea alcuna dell’esistenza dei listening party, veloce spiegazione. Trattasi di festicciole organizzate dall’etichetta (solitamente) in cui vengono invitati fan di grande prestigio o dramma interiore (insomma, vengono reclutati attraverso fan club ufficiali et similia), ma, più facilmente, sono organizzati per la stampa. C’è un locale/stanza/ambiente e viene fatto ascoltare il disco.
Il Worldwide Listening Party degli Air e di EMI è così: entri in questa stanzetta virtuale Facebook-powered e ascolti quel che stanno spedendo “in aria” in quel momento. Che per me non è il massimo, ma la qualità audio è più che buona ed è sempre un modo come un altro per capirci qualcosa del disco con la peggior copertina del 2009 (assieme a quello dei Royksopp).

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TV e cinema

Silvio Muccino, il ragazzo astroastrale!

18 dicembre: l'apocalisse romana de' Roma.
18 dicembre: l'apocalisse romana de' Roma.

Dato che il blog è ufficialmente diventato un blog di servizio, chiunque ne approfitta per chiedere la pubblicazione di fatti e cose. Tra cui chi ha segnalato che il prossimo 18 dicembre “Astro Boy” arriverà nelle sale cinematografiche italiane. Con un tocco di tarantella, pizza e mandolino che è tutto un programma.

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Serie A Live

Serie A Live: Bruschettati Vs. Fichissimi

Huntelaar: iniziamo a pagarlo a cottimo?
Huntelaar: iniziamo a pagarlo a cottimo?

Un Bari stellare. Sarà Ventura che ha la bacchetta magica? O sarà tutto merito dell’ex dalla folta capigliatura sintetica, AntonoConte (si scrive tuttattaccato)? Quel che è certo è che il Milan non capisce e non sa come capire. Non sa nemmeno bene che fare, ma ci prova lo stesso, in un impeto di doveri contrattuali che pare si riflettano ben poco in uno spirito altrettanto guerriero o, ancora meglio, in uno schema di gioco utile all’abbisogna.

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