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Insalareview: Love 2 (Air)

Scimmia non vede, scimmia non sente, Italia campione del mondo.
Scimmia non vede, scimmia non sente, Italia campione del mondo.

Quello che il mondo sta dicendo di un disco di cui: a) non ho ancora capito cosa pensare [oppure] b) non ho voglia di scrivere [oppure] c) è troppo difficile scriverne in modo intelligente e utile. Insomma, son le Frankenreview di Kotaku.com. Solamente dedicate ai dischi, anzi a un disco: “Love 2” degli Air. Che non ho nemmeno comprato, dato che il vinile in giro non si vede e internet non mi è più simpatico come un tempo. Dà sempre il Saccottino ad altri ormai, abbiamo ufficialmente litigato e in classe non facciamo più le attività assieme. Comunquessia: “Love 2” secondo AllMusic, Pitchfork, Rolling Stone e altri.

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Something’s in the Air

Godot e Duckel: il bianco e nero sfina.
Godot e Duckel: il bianco e nero sfina.

Vanno per i quaranta, i due degli Air: Amour, Imagination, Rêve. Nicolas Godin e Monsieur Duckel hanno finito di lavorare al quinto album della loro carriera da poco diventata ultradecennale e non è questo il tempo di tirare i remi in barca. In attesa che qualcuno di più attrezzato metta a disposizione dell’UniversoMondo “Love 2”, ci si può sbizzarrire cercando di intuire dove andranno a parare.
Per amor del fastidio, non dovrebbe rivelarsi un’impresa poi titanica: gli ultimi due album dei parigini (e dintorni) non si sono spostati poi un granché rispetto al punto di partenza, che è poi stato un recupero più accogliente, pre-riscaldato, pop e morbido à la “Moon Safari”

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Inno alla gioia [aggiornato]

Air - "Do the Joy". Gioia lieve, disco pesante?
Air - "Do the Joy". Gioia lieve, disco pesante?

Edit: grande novità per il blog più in voga tra le 12.54 e le 13.00 di sabato 11 luglio 2009: la musica! E difatti questo post viene sbalzato bello in alto e dà ora la possibilità di ascoltarsi la canzone di cui si ciancia qua sotto.

Come da previsione, gli Air hanno spedito gratuitamente il loro nuovo singolo “Do the Joy”, primo alfiere del futuro “Love 2”. E se il ruolo di un singolo può anche essere quello di simboleggiare il disco stesso, allora è perlomeno interlocutorio. O, forse (si spera), è proprio il portavoce perfetto dell’album che rischia di essere il secondo “10.000 Hz Legend”. Quelli di “Do the Joy” sono tre minuti di passaggio, quelli che proprio non si confanno a un primo singolo e di certo non sono pensati per vincere spazio nelle playlist delle radio. Che tanto non contano più nulla e quindi va anche bene così. Con l’intro in fade in addirittura affidato a una chitarra elettrica, che rimarrà per tutti e tre i minuti a stendere i binari del pezzo, gli Air si affidano completamente a un’atmosfera ricca: ricca di sintetizzatori e di un vociare in secondo piano, abbandonando la più classica delle sequele strofa-ritornello-strofa. Insomma, in un disco degli Air “Do the Joy” sarebbe la traccia che si appoggia placida tra due pezzi più corposi, per prendere fiato. A meno che “Love 2” non sia un album bello organico, un insalatone senza interruzioni apparenti e/o un bel disco tematico tutto fuso assieme, come per lunghi tratti è proprio “10.000 Hz Legend”. Sì sì ok, siamo nel reame delle supposizioni a cazzo, ma si può fare: dopo due episodi basati su canzoni più strutturate, di semplice lettura (“Talkie Walkie” e “Pocket Symphony”), “Love 2” potrebbe essere un bel blocco granitico di polvere stellare com’era tipico dei due francesotti tra la fine dei ’90 e i primi anni zero.

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L’amore 2° gli Air

Love 2 (2009, Air)
Love 2 (2009, Air)

“Due anni e mezzo (per me), posson bastare”: “Pocket Symphony” veniva pubblicato nel marzo 2007, il nuovo “Love 2” conoscerà le gioie di iTunes il prossimo 6 ottobre. Quinto disco per i francesini, che festeggiano undici anni di carriera tutto sommato più che apprezzabile, ma al tempo stesso di quelle che partono col botto, per poi scendere. Magari scendere appena un pochino, lievemente, mantenendo una discreta media, ma sempre di scendere si tratta. Ma tempo al tempo, magari “Love 2” sarà il degno evolutore di “Moon Safari”, vai a sapere. Per intanto se ne arriva con una copertina piuttosto sfortunata, che fa il paio con quella ancora peggiore di “Junior” dei Royksopp e, volendo, con gli stessi air di “Walkie Talkie”. Per concludere in bellezza, dopo il “salto”, la solita ingenerosa valutazione dei titoli delle canzoni. Tha-dhan!

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