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The Last of Us Part II in dieci, comodi, punti

Il 19 giugno ho acquistato la versione digitale di The Last of Us Part II, ieri notte ho finito il gioco e per farlo ho rinunciato volentieri a un po’ di ore di sonno (non era la prima notte, peraltro). Il capitolo precedente mi aveva emozionato e rapito in maniera diversa da quanto avevano fatto, mediamente, i giochi fino a quel momento, qui potete trovare la mia recensione pubblicata su IGN Italia. Questo, però, è proprio un’altra cosa.

  1. Con The Last of Us Part II, Naughty Dog propone una qualità e una maturità narrativa mai nemmeno sfiorata in precedenza dai giochi d’azione, dai giochi AAA, dalle mega-produzioni. La determinazione con cui azzera le posizioni, ribalta i canoni e rimette tutto in discussione, dev’essere d’insegnamento a molti. La capacità di portare a casa il risultato senza scivolare nella banalità, ma anzi completando personaggi e situazioni di una complessità rarissima, è degna dei maestri venerabili della storia dei videogiochi.
  2. La fiducia che The Last of Us Part II ripone nel pubblico è infinita e probabilmente ben riposta. Anche in questo senso devono essere in tanti a prendere nota e a mandare a memoria la lezione.
  3. The Last of Us Part II dimostra che Naughty Dog lavora, tecnicamente, su livelli preclusi pressoché a qualsiasi altro team. Con ogni probabilità nessuno poteva immaginarsi una simile dimostrazione di forza, capace non tanto di rinsaldare la posizione dei gruppi first party di Sony nel settore, ma di scavare un solco che appare più simile a un baratro.
  4. La maniacale ricerca del dettaglio e della perfezione in (quasi) qualsiasi centimetro quadrato di Seattle o delle meccaniche di gioco di The Last of Us Part II, trascina di forza il gioco in una dimensione produttiva differente. Solo Rockstar, forse, può sedersi allo stesso tavolo. Parliamo di una profondità e di investimenti (anche se non soprattutto di tempo) monumentali.
  5. The Last of Us Part II dimostra, anche, che si può essere voracemente ambiziosi, senza sciogliersi volando troppo vicini al sole. È solo l’ennesimo gioco che punta a ingigantirsi rispetto all’episodio precedente, ma per farlo non passa attraverso una fame bulimica. Sceglie invece di muoversi con misura, approfondendo con giustificata arroganza ed evitando di espandersi solo per il gusto di farlo. Tutto quello che c’è nel gioco è ampiamente gestibile, comprensibile, digeribile, pur senza risultare mai limitato o rinunciatario.
  6. Naughty Dog ci spiega chiaramente come non solo si possa sopravvivere a un hype sull’orlo di una crisi di nervi, ma anche strapazzare con nonchalance le aspettative per spingersi molto, molto oltre. Il tutto gestendo con fare strategico e perfettamente calibrato il materiale mostrato in anteprima. Il trailer dell’E3 2018 (quello della sala da ballo), dentro il gioco, è l’esempio perfetto di quanto appena detto.
  7. Non solo occhi e cuore: il sound design di The Last of Us Part II è all’altezza del resto del gioco. Voci e corde pizzicate sono il meno, gli effetti sonori e il brontolio del mondo sono i protagonisti. Impossibile sopportare, di nuovo, un fischio.
  8. The Last of Us Part II spiega con una certa efficacia come il pubblico possa essere rispettato, senza per questo rinunciare ad arrogarsi ogni diritto decisionale sulle proprie opere. Credevamo che la storia di Joel ed Ellie fosse sostanzialmente finita, accompagnata da una soddisfazione agrodolce, con il primo capitolo. Dopo aver passato decine di ore sulla seconda parte e ripensando a quelle convinzioni, ci si sente inadeguati e un po’ in imbarazzo.
  9. The Last of Us Part II è già nella storia e ci fa intuire con cosa potremmo (aspicabilmente) avere a che fare nei prossimi cinque o sei anni. Pochi giochi, negli ultimi vent’anni, hanno fatto segnare uno stacco così marcato tra quello che è venuto prima e ciò che potrebbe venire dopo. Tanto più che l’operazione di Naughty Dog è applicata agli schemi di un genere che va per la maggiore, con strutture ampiamente conosciute e vendibili. Eppure sembra una generazione e mezza avanti a tutto.
  10. È il mio voto a The Last of Us: Part II.

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