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“Backspacer” e le comete notturne

Heavy-rotation dell'hard disk esterno.
Heavy-rotation dell'hard disk esterno.

In un post di tanti blog fa mi lamentavo dell’incessante peggioramento della qualità della vita. Segnale tipico di chi invecchia precocemente. E se allora il male era la morte del momento “esco e mi compro il disco che sto aspettando da un pezzo”, mi accorgo solo ora, all’alba (quasi ci siamo) delle tre e zeroquattro di mattina, che anche il secondo in cui finisce il download non è poi così male.
Alle gitarelle preziose in zona Mariposa, Ricordi e Messaggerie Musicali si sostituiscono le notti e le posizioni del computer e delle stanze che sono state testimoni del sudato lavoro a base di sottrazione digitale indebita. Perfettamente memore della mattina di fine estate di “No Code”, assolutamente lucido nel ridipingermi in testa la folla pre-Natalizia per “Vitalogy”, posso anche posizionare mentalmente il luogo del misfatto in occasione di “Pearl Jam” e tanto più del qui presente “Backspacer”.
Che quindi è nato, gli si vuole già bene e santiddio, se non ci fosse la musica quanto più farebbe schifo ‘sto pianeta? Mi manca solo Lucia qua a fianco, che me la sono scovata pure appassionata di Pearl Jam. Ma dico io, sarà mica il caso di passare a Plafonio? 😛

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