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Ruta SuperMaxiEroe

Picture this: Camògli al tramonto come visto dalla residenza Rutense.
Picture this: Camògli al tramonto come visto dalla residenza Rutense.

Puntata due: di come qualcuno si prese la briga di salvare almeno cinque giorni buoni delle vacanze dello sfortunato trio. Ovvero: della santità dal sapor di pastella che ha deciso bene di sovvertire le regole e ospitare me, la mia dolce metà dotata e l’ingombrante CC (Cerbero Cretino). E quindi non si sta più come le foglie d’autunno sugli alberi di mele, ma come milanesi adottati dalla collina montagnosa attorno e sopra a Camògli, con il bestia intento a  rotolarsi nel melaio che è il prato della magione e noi intenti a sceglierci uno scoglio sufficientemente in ombra per garantirmi quel soffio vitale a cui sono tanto affezionato.
Da qui a domenica prossima, anche sei giorni, volendo. Fatti di libri, Strikers 1945 per PSP (che è il male), niente collegamenti a internet e televisivi (utili per fingere distacco emotivo dall’addio di Zanetti, Cristiano per gli amici). Parbleu! E al ritorno caldo, umido, noia, aggiornamento XBLA per fondere con rinnovato vigore l’Xbox, demo di FIFA 10 (inutile) e aggiornamento del blog con ‘ste cose da blog, che in finale mi danno piuttosto fastidio (ma evidentemente non a sufficienza per non scriverle e pubblicarle, auto-touché).

(In apertura di post: The Prodigy con “Take Me to the Hospital”)

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Giornate

Ce n’era una

La triste vicenda di un uccello abbandonato a se stesso.
La triste vicenda di un uccello abbandonato a se stesso.

Dieci secondi fa c’era una zanzara qua, proprio davanti alla tastiera. Non c’è più. Nonostante tutte le psicopompe sul karma, la zanzara va sterminata sul nascere. E se proprio non si stermina sul nascere, almeno sull’atterraggio in zona da sterminio. Il che, comunque, vuol dire che fa caldo. Il che, comunque, vuol dire che non è inverno. E se non è inverno, è probabile che sia primavera; e se è primavera ci sono discrete possibilità che ci sia da qualche parte la Pasqua. La qualche parte, quest’anno, è stata recitata da Camògli, e lì si che faceva caldo. Ma tipo caldo. Tipo al mare. Non per nulla la gente faceva il bagno e io mi lamentavo.

La bellezza di 25 ore di fuga dall’Urbe per ricordarsi che il destino baro e crudele mi ha piazzato in un punto del mondo in cui non posso sopravvivere a teglie di focaccia bisunta e odore di salsedine. Venticinque ore per godermi piacevoli sfottò dei genoani, evidentemente dimentichi delle legnate dell’andata e ciechi di fronte alle turbe da sdoppiamento della psiche dell’arbitro Rocchi. Un bel relax, ma per troppo poco. E ora la tesi della Svampita, l’organizzazione di Jack #2, il recupero delle faccende di GMC che non si affaccendano per nulla, nuove bestemmie su Bubble Bobble Plus, un altro week end e il primo press tour a base di principato (di Montecarlo) e treno (italo monegasco?). Le foto.

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