Categorie
Lavoro

Game Pro chiude (Say hello to angels)

L'unica rivista adulta dedicata ai videogiochi chiude.
L'unica rivista adulta dedicata ai videogiochi chiude.

Ho amici che non condividono, mi tacciano di troppa acidità, soprattutto ingiustificata nei modi e nelle maniere. E, perdiana, hanno ragione sui modi: il novantanove per cento delle volte che parlo con qualcuno attraverso questi fantastici mondi digitali appaio come uno Stronzo. Giustamente per altro. Ma va bene così, ormai.
Però sto ascoltando un bel riffettino dei Pearl Jam, del disco che in giro pare quello meno amato. Niente “Backspacer”, solo perché ancora non è disponibile in formato torrenziale. Ma la colonna sonora mi scende lieve tra le zone occipitali, mentre scopro che anche sul forum di GamesVillage.it si sono accorti che Game Pro ha chiuso. Il numero della rivista che sta arrivando in edicola in questi giorni sarà l’ultimo.

E insomma, son belle notizie. Non perché non apprezzassi la qualità della rivista stessa (cosa peraltro verissima), ma proprio per tutto quel che c’è dietro. Di solito, a questo punto, se ne esce qualcuno con il classico “ma non pensi a quelli che rimangono senza lavoro?!”: ecco, proprio a loro (non) penso. Perché non ci sono. E qui chiudo subito, perché purtroppo per dire certa roba bisogna avere le “prove” (termine piuttosto atroce se usato in questo ambito, ma tant’è…) e io le “prove” non le tengo proprio. Delle idee ben precise, corroborate da molti indizi, sì.
Ma vabbé, riconoscente verso una lontanissima idea di Giustizia Divina, mi compiaccio della situazione. Perché io, al mio vecchio lavoro, ci volevo bene. Io.

N.B. la canzone dei Pearl Jam non è, naturalmente, quella allegata. La copertina dell’ultimo Game Pro non è quella illustrata qua sopra, ma ancora non è disponibile in formato elettronico, quindi…

0 risposte su “Game Pro chiude (Say hello to angels)”

Per il Dott. Kamina: non mi addentro in questioni legate ad articoli/recensioni. Primo: perché non ho seguito molto sporadicamente Game Pro quindi ignoro. Secondo: perché sui voti nelle recensioni chiunque ha qualcosa da ridire a qualsiasi rivista esista o sia mai esistita.

Se la memoria non m’inganna (e lo fa pressoché sempre), quello che l’ha proposta non è attivissimo attorno al mio blogghe (e ci mancherebbe – ciao DJ), quindi puoi appropriartene, vai tranquillo.

Ti diro’. Io di Game Pro ho preso solo due numeri: il primo, e i penultimo (quello che riporti nell’immagine di questo post)

Del primo non ricordo molto, ma ho ben presente la mia opinione sul penultimo: ben fatto, begli articoli, mediamente interessante, ma con qualche “ma”. Il primo “ma” e’ relativo al target: ok per la rivista “colta”, ma oggi anche in Italia c’e’ Wired, ed il metro di paragone s’e’ alzato. E Game Pro non rogge il confronto, a livello di contenuti. Quindi sarebbe giusto rendersi conto del mercato in cui ci si muove, e ridimensionarsi un po’.

Il secondo appunto e’ per i toni tenuti: spocchia, spocchia ed ancora spocchia. Metalmark nella posta del penultimo numero e’ irritante: arriva a minacciare un lettore (molto critico con i redattori, e pure poco capace di esprimersi in modo elegante – lo riconosco) di querele e denunce. Arriva a definire PSM come “una buona rivista”, quando la realta’ dei fatti e’ esattamente il contrario, e sta sotto gli occhi di tutti. Difendendo l’indifendibile e minacciando querele ai lettori (lettori che sono – ricordiamoli – i CLIENTI della rivista…) perde credebilità.

E visto che Game Pro dovrebbe essere letta NON dai bimbominkia che vedono PSM e dicono “ooooh, figata!!! Tutta colorata col dvd per la piessetre!!!!” ma da un pubblico ben piu’ adulto, questo comportamento non fa il bene ne’ suo ne’ quello della rivista.

Per cui, spiacente per i tuoi colleghi, ma che Game Pro chiuda a me non tocca quasi per niente. Quando riaprira’ sotto nuovo editore e col nome presunto “Edge Italia”, la comprero’ e vedro’ come e’. E se manterra’ questi toni e questa spocchia, beh… scaffale!

Preferivo Videogiochi e la sempre più frequente italianizzazione e differenzazione di GP dai contenuti di EDGE mi aveva spinto a smettere di comprarla al numero 13. Ma dopotutto è un tipo di magazine che in Italia non può attecchire. Bisognava addirittura leggerla!

Mica detto… Ci sono ancora buone riviste e pure da leggere. Senza la metacritica di ‘sta fava e senza la grafica di EDGE. Oggi come ieri. Cioé, oggi un po’ meno di ieri probabilmente, ma questo è un altro discorso. Prometto, forse ma forse, di leggere un numero di Game Pro per verificare se i miei sospetti sono fondati (di sicuro erano stati verificati quando ho prezo in mano il primo, ignobile, numero.

Lo so che ci sono un sacco di riviste valide, ma resto dell’opinione che in Italia non si riesca a fare niente di un minimo impegnato, proprio a causa del pubblico. E per assecondare tale pubblico tutti i magazine devono comunque rivedere i loro contenuti e il loro modo di presentarsi. EDGE in Inghilterra non ne ha bisogno, per esempio. Non conosco nessuno che quando compra una rivista di VG la legga dall’inizio alla fine. Io lo facevo, con la NRU dei bei tempi (vi adoravo, davvero) e con Videogiochi (e qualche numero di XMU). Sarà il tempo che passa, sarà quello che ci pare ma secondo me qualsiasi esperimento tentato in quella direzione non può che fare la fine di GP, purtroppo. Non si può far vedere ad un amico GP perché da 6 a Wii Sports Resort senza fargliela leggere, ma non lo farà mai.

Wand: mah, non è detto. Videogiochi non è stata chiusa perché vendesse poco. Cioé, nulla che non rientrasse in una programmazione attenta di una pubblicazione con quel taglio. Programmazione precedente alla pubblicazione, naturalmente. Comunque sia, così è (se vi pare). Io non sento la mancanza di una rivista simile, ne avrei almeno un’altra in mente. Forse. Ma non sono nemmeno troppo sicuro in effetti.

Adesso però devi dirmi cos’è, non puoi lasciarmi sulle spine. Chiaramente non ti sto chiedendo “quando esce?” come se fossi un utente di forum che legge a caso “adesso chi ce li ha i diritti di EDGE ho sentito dire che esce lolololo”, vorrei sapere la tua “ricetta” editoriale, sempre che tu abbia voglia di scriverla 😀

Non sono un fan di GP, ne ho comprato un numero tempo fa e lho trovata interessante. Essendo un pò “esterno” alla situazione editoriale mondiale, sarei curioso di sapere come mai ti sta tanto sulle balle stà rivista. Cioè, non è che non ti piace, sei proprio contento che in italia (minuscolo) nessuno la potrà mai più prendere manco per sbaglio. La domanda non è assolutamente provocatoria, è solo per capire. Magari una top10, anzi basta top5, dei motivi per cui è una società migliore ora che ha chiuso GP.
bye!

Non sono contento che i lettori abbiano una rivista in meno tra cui scegliere (oltretutto una delle poche multiformato). Sono contento che chi lavora insultando questo lavoro e impedendo a gente più decente di farlo (con reali pratiche di concorrenza sleale) non possa più farlo, almeno per i prossimi cinque minuti. Purtroppo servirebbero editori seri, editori degni di questo nome, per evitare sfaceli simili. Ma non ne vedo in giro (non nel settore intendo).

a mio avviso il problema in italia esiste eccome, di riviste multiformato ne sono rimaste pochissime, io ne conto due e mezzo; almeno, per un po’ di tempo GP è stata una decente traduzione di edge, e volendo, senza nessuna accezione dispreggiativa, un discreto surrogato di VG, almeno dal punto di vista stilistico e dal taglio generale, senza entrare in merito sulle mille differenze ovviamente a favore di VG.
Purtroppo i lettori di una certa età o in generale i piu’ navigati, sono le uniche vittime di tutto cio’, un target che forse in italia non vale la candela.
Cio’ spiegherebbe anche il cambio avvenuto negli ultimi mesi di formato e rilegatura.
La mia paura è che ci sia sempre meno voglia di investire su un target che, in teoria, offre meno certezze del bimbo nutelloso che vuole il votazzo che giustifichi l’acquisto dell’ennesimo need 4 speed. bah

Rispondi