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Serie A Live: Paciosi Vs. Mutati

Eto'o: l'entrata di Balotelli non l'ha fatto sorridere.
Eto'o: l'entrata di Balotelli non l'ha fatto sorridere.

Il vero vincitore, dopo i primi 45′ al Meazza, è proprio il Meazza. A mia memoria, mai il manto erboso della “Scala del Calcio” era stato capace di presentarsi in condizioni tanto sontuose. C’è quasi da credere che sia tutto sintetico. Di certo è sintetica l’Inter messa in campo da Mourinho, nel senso che ha ancora poco di naturale e istintivo: gioca molto (troppo?) con la palla a terra, punta sulla circolazione, tutti tengono diligentemente la posizione e quindi il lavoro del portoghese ha puntato nell’unica direzione possibile dopo la partenza di Ibrahimovic e l’arrivo di Eto’o. Ovvero la costruzione di qualche schema di gioco che vada al di là del “tira forte verso l’attacco che lo svedese farà qualcosa”.

I problemi, perché qualche problema c’è se alla fine del primo tempo siamo ancora zero a zero tra la campionessa d’Italia e una squadra neo-promossa, sono due: primo, il centrocampo dell’Inter non sa bene cosa farci con ‘sta benedetta palla, una volta arrivato di fronte all’area; secondo, il Bari è tutto fuorché una vittima sacrificale. Sul primo punto si è già discusso ampiamente e ha già discusso ampiamente lo stesso José Linguastupida quando ha richiesto a gran voce un trequartista. Perché qui c’è ordine, ma poca inventiva. Vieira è poco incisivo, Thiago Motta dà ordine e precisione, ma limita le sortite centrali che l’anno scorso hanno funzionato così bene a Genova. Alla mezz’ora fuori Muntari, reo di non aver tenuto il centrocampo sufficientemente alto, e dentro Balotelli: in cinque minuti Mario ricorda al pubblico di essere uno dei calciatori più odiosi del campionato vedendosi fischiare tre falli tre, tutti fondamentalmente inutili.
Con l’ingresso di Balotelli (che va a destra a comporre un tridente d’offesa) Eto’o è costretto a spostarsi più sulla sinistra, uscendo definitivamente dal gioco nerazzurro. Nel frattempo Materazzi continua a macinare gambe altrui, lamentandosi per un giallo alla seconda entrata a piedi uniti. Serve, comunque, macinare gambe altrui, dato che il Bari aspetta il 24° minuto per buttare via la sua prima palla. Fino a quel punto la squadra di Ventura ha giocato bene, benissimo per essere la Cenerentola del campionato in casa dei campionissimi: i rossi giocano calmi, ma puliti e precisi, spingono bene sulla destra con Masiello (ciao Dade!) e Alvarez, che fa venire il mal di testa all’ennesimo Zanetti in formato terzino. Purtroppo Sforzini al centro fa poco e Kutuzov riesce nell’impresa di mangiarsi un faccia a faccia con Julio Cesar perdendosi letteralmente la palla sul finire della prima porzione. In generale, nell’ultimo quarto d’ora, la squadra di Milano è riuscita finalmente ad alzare il pressing e a non abbassarsi troppo rispettosamente quando la palla è tra i piedi dei pugliesi. Finirà tre a zero, ora il secondo tempo.

Rivas (Bari) regala due punti all'Inter.
Rivas (Bari) regala due punti all'Inter.

Il secondo tempo comincia come era finito il primo: l’Inter riesce ad alzare ulteriormente il pressing, il Bari inizia a strapazzarsi nella sua metà. Le occasioni mancano, e continueranno a mancare per tutto l’incontro: nonostante un gol divorato da Eto’o, il camerunense e Milito creano pochi reali grattacapi all’estremo difensore barese. Così ci vuole un po’ di mestiere dell’argentino e tanta ingenuità dell’arbitro per regalare ai padroni di casa il vantaggio su rigore pressoché inesistente. Trovato il vantaggio, la squadra di Mou si rilassa: Quaresma, nel frattempo catapultato in campo, così come Cordoba, non fa disastri, il che basta a Caressa per bollare come ingenerosi i fischi del pubblico ai primi errori dell’ex-reietto. Ma il Bari c’è ancora: Alvarez continua a correre come un indemoniato e l’ingresso di Langella dà un po’ di sana esperienza davanti. Tanto che con un contropiede Kutuzov sbaglia ancora, ma non a sufficienza per non infilarla in rete. Uno a uno. Clàmore.
E potrebbe finire ben peggio, se Rivas non dimostrasse palesi discendenze venete quando, a tu per tu con Julio Cesar e con compagni smarcatissimi, decide di graziare i nerazzurri. Che proprio non meritavano più di così.

4 risposte su “Serie A Live: Paciosi Vs. Mutati”

E comunque Rivas ne regala solo uno di punti all’Inter… vedi che coi numeri non ci sai fare? Lassa perdere…

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