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Tutti i numeri del buongiorno

Alba invernale

Il problema di essere viziati è che prima o poi, di solito, finisce. Prendete il sottoscritto: una vita fatta di alzate decenti, ma di una decenza vinta sul campo. Il tempo calcolato per svegliarsi all’ultimo secondo utile e raggiungere la scuola (da fuori Milano fino in zona Stazione Centrale per otto anni) era frutto di prove, errori, tentativi, speranze e infine abilità. Negli anni teoricamente universitari (e mai tali) si è vissuto di notte e dormito fino a mezzogiorno. Mica per le discoteche e le pasticche, ma per collaborare con 715 riviste. E delle tenebre i padroni erano Mirc e Winamp, poi sonno placido dalle 04am in avanti. Infine la vita da assunto: e qui arriva il vizio.
Pur rimanendo nel rispettabile, l’orario era sufficientemente elastico da permettere di impostare la sveglia fino alle 9 e qualcosa, con treno alle nove e mezza. Oppure alle nove e mezza, quando sopravvivevo direttamente a Milano.  Per chiudere, la fase “automunito”: si usciva di casa sempre tra le nove e le nove e mezza. Insomma, mattine tutto sommato rilassanti e nessuna reale alzataccia.
Ma dopo che il Diavolo c’ha messo il coda e il mondo è diventato più brutto, va anche benissimo doversi tirar su alle sei e mezza per raggiungere l’altra parte del mondo. Almeno fino a quando non fai un record difficile da battere. Oggi, sono, arrivato, alle, dieci. In auto.
Particolare da non sottovalutare: alle sette ero alla stazione del treno, ovviamente a piedi.


Cascina Gobba

Se cinque è l’uomo, sei è il diavolo e del sette (Dio) non c’è ombra alcuna oggi.  Sei è il numero magico WinForLife quotidiano. Uno, il treno che non è passato proprio (7.02am@Osnago). Uno, il treno che è passato incapace di raccogliere nuovi pendolarismi, dopo essersi raccattato gente da Lecco a Osnago solitamente distribuita su due treni, e già piuttosto frequentati se presi singolarmente (ore 7.42am@ancoraOsnago). Quattro, e ripeto: quattro gli incidenti che hanno flagellato l’iter tangenzialoide-con-deviazione-in-città per arrivare a Milanofiori. Quattro! Il che mi ha anche permesso di elaborare una roba semplice semplice, da bar bar, direi quasi da “monday morning quarterback”: se vi chiedete perché la gente guardi il Grande Fratello, ricordate che cinque km di coda si possono formare solo perché la gente guarda gli incidenti. La filosofia è la stessa, il fascino per il peggio.
E dire che, mentre il cielo perdeva il suo blocco indaco e andava prendendo i tre colori tipici delle ore sette e quindici di un gennaio brianzolo (l’azzurro dell’alba, il bianco dell’inverno, il grigio della noia), pensavo solo all’elenco delle canzoni da inserire nella Top 5 Rise & Shine, ovvero il perché sia troppo più meglio svegliarsi sollazzati da una musichetta promossa dallo stereo. E quale sia la relativa Top Five. Eccola qua, compilata in 10 minuti e senza voler approfondire troppo:

TOP 5 RISE & SHINE

(Le canzoni per un buongiornino migliore)

  1. Good Vibrations (Beach Boys, Smiley Smile – 1966)
  2. Morning Glory (Oasis, What’s the Story (Morning Glory)? – 1995)
  3. We Die Young (Alice in Chains, Facelift – 1990)
  4. Land of Sunshine (Faith No More, Angel Dust – 1992)
  5. Last Exit (Pearl Jam, Vitalogy – 1994)
viale john lennon 16, 23875 osnago italy

11 risposte su “Tutti i numeri del buongiorno”

Mi vengono in mente al volo

DOVES – Catch the sun
GOMEZ – Catch me up
FOO FIGHTERS – Big me
BUILT TO SPILL – Carry the zero

zzavettoni :
Ooootttimo Magiustra, mi dimentico sempre di approfondire i Grandaddy. Slurp, grazie. 🙂

Vai su “Under the Western Freeway”. Tutto il resto è robetta, ma quello è proprio bello 🙂

Nel tuo ciclo di normale acidità (e in tema con gli accadimenti della giornata) questa potrebbe avere un suo perché:

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