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Il campionato delle patate

Non si parla di donne formose e un filo vacche, no, ma del Grande Calcio della Serie A. Perché uno aspetta delle settimane per tornare a vedere qualche partita e poi si deve beccare lo spettacolo indegno di Chievo – Inter. O meglio, dello stadio veronese che ospita l’incontro, quel che si suol definire “un campo di patate”, e le italian wags continuano a non c’entrare nulla. Proposta naif: ma multare con la sottrazione di qualche punto direttamente le squadre il cui campo si rivela essere uno schifo totale simile per, tipo, tre partite di fila? Impossibile perché alla fin fine l’impianto è comunale e quindi non è tecnicamente responsabilità del club? Capisco. Peccato, sarebbe stato piuttosto figo. E obbligare chiunque a comprarsi il suo stadio entro, chessò, cinque anni? Dieci? Sette? Tombola?
Complimenti vivissimi comunque al Chievo, che protesta per un rigore che Pellissier ha provato a inventarsi con mestiere e si puppa il gol in contropiede. E’ giustizia sportiva abilmente applicata.

viale john lennon 16, 23875 osnago italy

7 risposte su “Il campionato delle patate”

Incredibile a dirsi, per una volta siamo d’accordo su qualcosa legato al pallone (due, contando Quaresma. Ma quella era facile). Che poi capita. Che l’amministrazione cittadina sia troppo presa a dare del coglione a Balotelli per accorgersi dei solchi arati nel suo impianto.

T’ho aggiunto. Ma gioco poco ai giochi del calcio, e ancor meno online. Però non si sa mai. Comunque sì, se si degnano di consegnarmela ho dato degna evoluzione alla Civic del 1997 con una nova nova.

Fratello di latte, abbracciami. La mia (targa) doveva arrivare ieri. Alle 16.00 (oggi) mi han detto: “ok, la richiamiamo tra pochi minuti per dirle la targa”. Sono qui in attesa fremente che nemmeno il Megadrive e la prima PlayStation.

Edit: ecco, si ammazzassero. L’auto c’è, la targa c’è, un cavillo sarcazzico del sistema informativo della Grande Fava rimanda tutto a lunedì pomeriggio. Analcolico Moro. 🙁

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