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Fuck State of Love and Trust Yeah

State of Love and Trust Manca addirittura il “nananana eh!”, cioé, c’è, ma arriva tardi e va via presto: se non è una bestemmia questa! Però vale la pena ascoltarsela, la versione “work in progress” di State of Love and Trust (Pearl Jam, bestie!) inclusa nell’edizione DeLusso di “Ten”. Che io ho un po’ il problema che prendo le versioni DeLusso e poi la roba extra non me la guardo/ascolto mai e quindi ci sono arrivato solo questa mattina.
Ora, togliete la batteria di Abruzzese piuttosto scolastica e padellosa, togliete anche il fatto che McCready fosse già perso nel suo mondo di splendidi assoli, aggiungeteci un ragazzino giovane ed evidentemente disfatto di qualche sostanza tuttora ampiamente illegale (così suona la vocina amorevolissima di Eddie). E aggiungeteci pure qualcuno che, al termine dei quattro minuti e quarantanove, urla leggiadro: “Wow! Fuck yeah!”. E che vuoi dirgli, in effetti, se non “Fuck yeah”? Buon ascolto e figli capelloni.

viale john lennon 16, 23875 osnago italy

12 risposte su “Fuck State of Love and Trust Yeah”

Molto bella e assolutamente deprecabile. Ma molto bella. Deprecabile perché è una cover che non aggiunge né interpreta nulla. Ma come “emulazione” è veramente da cappello levato. E dire che dal disco (dei Gaslight Anthem dico) non avevo ipotizzato una resa simile di una canzone cantata da Vedder.
Il fatto più lacrimevole è che iniziano finalmente a vedersi in giro quelli cresciuti nei belissssimi anni ’90, che fanno musica pe’ddavero e magari pure le cover così. Anche se in realtà “quelli” dovrebbero avere alla peggio la mia età e quindi io non sono più in età da rockstar e quindi in realtà nemmeno loro e quindi non è che “iniziano”, ma sono già finiti. Fanculo.

Boh, sì, volendo aggiunge quello che è implicito, la voce di coso, lì, che mi sembra non provi a imitare Vedder in maniera esagerata e tutto sommato canti alla sua solita maniera. Però, insomma, è una canzoncina da cazzeggio al concertino.

Comunque il secondo disco dei Gaslight Anthem dal vivo sono davvero piacevoli.
Vatti a vedere i Pearl Jam a Londra, invece che nel pantano, così ti becchi pure loro.

giopep :

A Londra ci vai con dieci euro, eh.

Più i soldi per dormire e mangiare e andare al concerto. Da aggiungere a un altro viaggio già prenotatissimo nello stesso periodo. Dopo le andate/tornate multiple a Londra dell’anno scorso so all’incirca quanto si spende nella migliore delle ipotesi (che comunque non sono dieci Euro, ma ho capito il senso).

Veramente io l’anno scorso ci sono andato proprio con dieci Euro (fra l’altro proprio per andare all’Hard Rock Calling). 😀

Ovviamente parlo solo del volo.

Btw, il punto era “se vai a quello, tanto vale che vai a quell’altro”. Poi ovvio che ci possono mille altri se e ma, ma il punto di partenza era “invece che nel pantano”. Se manca quello, manca tutto (sempre al netto dei se e dei ma).

Si ma giopa, converrai che i costi sono ben differenti, anche perché 10 Euro è l’eccezione massima (io, per esempio, l’anno scorso sono andato e tornato da Parigi con circa 20 Euro), a cui vanno aggiunti i costi del biglietto da/per Stansted (o quello che usa Ryan, che ci sono andate talmente tante volte che non me lo ricordo più :D). Comunque i conti me li faccio, ma sarà pressoché impossibile. Così come trovare la voglia di andare all’Heineken se confermano (è confermato?).

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