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[PESperimento] Pro Evolution Soccer

Pro Evolution Soccer (Konami, PS2 - 2001)
Pro Evolution Soccer (Konami, PS2 - 2001)

Circa dieci giorni fa mi sono portato a casa PES per PlayStation 2. E con “PES” intendo, tutto Pro Evolution Soccer. Dal primo al sesto “episodio”, tutti quelli pubblicati per PlayStation 2, appunto. Una spesa irrisoria, circa 7 Euro in totale. E quindi parte l’esperimento: due partite a ogni capitolo. Così, senza pensarci troppo su, giusto per vedere l’effetto che fa, annotare le sensazioni più interessanti al cambio di gioco e buttare via sei post sul blog. Quindi, con ordine, si parte con Pro Evolution Soccer: annata 2001 (in Europa perlomeno, 2000 in Giappone, ma non conta nulla).

Il dettaglio grafico dei giocatori in PES.
Il dettaglio grafico dei giocatori in PES.

Le regole saranno poche: stesse squadre, stesse partite, stesse impostazioni. Le squadre: Juventus e Inter, o meglio… nel caso del primo PES si parla di Piemonte Vs. International. Le impostazioni: massimo livello di difficoltà, si gioca di notte, niente cambi. Proprio una roba veloce.
Come veloce è il gioco, velocissimo in realtà. L’impatto è assolutamente devastante: Pro Evolution Soccer è un gioco tutto digitale. Non esiste alcuna possibilità di gestire la potenza impressa alla palla, o, perlomeno, si tratta di modifiche irrisorie rispetto a un gioco del 2009 (ma anche di qualche anno fa, figurarsi). Tutti i passaggi, i tiri, i cross sono delle mezze legnate secche, esplosive. I calciatori si muovono a strappi, la possibilità di gestire i movimenti nello stretto quasi inesistenti rispetto al futuro che sarà.
Nel frattempo ci si gode la delirante non-telecronaca di due pesi massimi del microfono: Gianni Pinoli (!) e “l’impareggiabile” (lo dice Pinoli) Sandro Manin. I due non parlano della partita, non scandiscono i nomi dei ventidue, ma si limitano a qualche considerazione preconfezionata. Quasi sempre, durante la partita, “l’atmosfera si scalda, i tifosi cominciano a fare la hola”. E se c’è scritto “hola” e non “ola” è perché viene pronunciato proprio così. Irrimediabilmente, verso i tre quarti dell’incontro, “i tifosi perdono interesse nella partita”. Così, a caso.

Un'immagine ufficiale di PES. Pazzi giapponesi...
Un'immagine ufficiale di PES. Pazzi giapponesi...

Intanto l’arbitro fischia: le infrazioni avvengono al 90% dei casi per interventi effettuati da dietro, ovvero la semplice pressione del portatore di palla, non certo scivolate con piede a martello e roba simile. A un certo punto potrebbe anche venire voglia di rivedersi un’azione, giusto per capire cosa sia successo in una delle accelerazioni da Formula 1 di un qualche attaccante. E però… però il replay doveva ancora essere inventato (e in effetti mi ricordo bene le lamentele sulla mancanza della moviolona, ai tempi). Ricordo altrettanto bene (o almeno credo) l’arrivo di questo PES in formato giapponese quando PlayStation 2 stentava a muovere i primi passi: Winning Eleven (era il quarto?) allora si impose grazie all’impatto grafico e alle migliorie alle dinamiche di gioco. Tra cui, sempre andando a memoria, l’introduzione della regola per cui il triangolo tra due calciatori ora lasciava al giocatore il controllo sempre di chi aveva la palla e non di chi l’aveva scaricata inizialmente.
Per la cronaca: le due partite si sono concluse in entrambi i casi con un 1 a 0 per l’International sulla Piemontese (Pinoli la chiama così). Due gol di Ronaldo, il secondo in effetti viziato dall’abbandono momentaneo del controller per problemi ambientali. Nedved corre fortissimo, Emre è l’iradiddio che non è mai stato e Seedorf tira le punizioni in quella strepitosa squadra che, da lì a qualche mese, avrebbe regalato quello spettacolo pirotecnico del 5 maggio 2002!
E ora la chicca finale, un comunicato stampa del 2001 tutto matto: ecco quel che succedeva tra Konami ed EA otto, lunghissimi, anni fa.

KONAMI GATECRASH THE MINISTRY!
Last Thursday night saw Konami make a dirty tackle at EA’s FIFA launch party at The Ministry Of Sound. Pro Evolution Soccer ladies first eleven squad were out in force to remind everyone just which beautiful game we’ll all be shouting about. Guests were treated to a feisty reception as the girls’ over enthusiastic play was noted by the doormen. Tension began to rise as they scaled EA’s banner. Their message was simple Accept No Substitute! T-shirts and fliers were confiscated as they were handed out and they were soon adjudged to have gone too far as they were aggressively shown a red card by the gigantic bouncers. Cameras went flying and scuffles broke out as the would-be refs had to prise the girls away from the banner. They eventually had to take it down! Undeterred the girls threw fliers over the now aggravated bouncers heads in the form of paper planes.
Play was then switched to inside as a sneaky member of the team actually broke into the club! Before the inevitable second yellow card he was seen dancing on the bar waving a Pro Evolution Soccer shirt for everyone to see. Konami’s set piece was completed in Beckham like fashion at around midnight when the ruffed up PR man was hastily ejected after his two footed challenge condemned him to an early shower.

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Bella retrorecensione, Mattia. Gran nostalgia per i tempi delle sfide senza replay tra Piemonte e International (poi, per par condicio, tramutatasi in Lombardia in PES 3). Ma il corrispettivo nippo del primo PES era Winning Eleven 5.

Figata sta roba, peccato non sia ancora facilissimo e comodo fare dei video da aggiungere alla chiacchiera.
Per dire, già lo sbattimento di mettere dei giochi dentro una PS2 per me è eccessivo. Ottimo fatto.

Ho giocato a PES su PS2, col cavo scart della PS1 (un cavo che ha quindici anni). E difatti si vede un po’ una chiavica. Allora con PES 2 sono passato all’emulazione di PS3. Molto meglio.

“Tra cui, sempre andando a memoria, l’introduzione della regola per cui il triangolo tra due calciatori ora lasciava al giocatore il controllo sempre di chi aveva la palla e non di chi l’aveva scaricata inizialmente.”

Con (impreziosiamo) due effetti positivi:
1. potevi decidere di ignorare lo “scaricatore” e la sua prode galoppata e fare altro con la palla, cosa prima impossibile;
2. scompariva l’insopportabile “quasi cheat” del gioco PS1, in cui il difensore nell’immediata vicinanza di chi effettuava il triangolo si bloccava sul posto per una frazione di secondo.

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