Categorie
Uncategorized

Empty party afternoons

Sbagliato, non sto sorridendo con voi.
Sbagliato, non sto sorridendo con voi.

Cinquantamila pagine visitate! Per festeggiare il clamorosissimo traguardo ho pensato in grande: una sequenza di insulti a una nuova categoria, finora incredibilmente uscita illesa dalle lamentele post-adolescenziali del padrone di casa.
Ma per i cinquantamila si può fare: cinque volte diecimila, buonissima parte delle quali grazie alla bruttissima fazénda della Storia Vera, ma che ci volete fare… è così che si vendono i banner. Quindi sotto con le offese violente e irroconoscenti verso: la gente che vuole parlarti anche quando non vuoi.

Intendiamoci, non dico gli amici, quelli che quindi non sono tali, dato che palesemente non si rendono conto che no, non hai voglia d’interagire col mondo. No. Parlo di quelli che proprio nemmeno avrebbero diritto alcuno a rivolgerti la parola. Non perché siano dei poveri pezzenti cialtroni rispetto al dio dorato che il mondo conosce sotto le tue (sue, mie, loro) fattezze, ma solo perché sono dei poveri pezzenti cialtroni e soprattutto non te ne potrebbe sbattere di meno di “fare chiacchiera”. E’ quell’atteggiamento che permette piuttosto agilmente di isolare chi riesce ad adattarsi alla legge della giungla “dei grandi” e chi è ancora rinchiuso nella sua fase rompiballe da “oggi non devono interrogarmi in latino”. Anche se va verso i quarant’anni, magari.
C’è chi riesce a mutare, a sopportare (se non proprio a promuovere), il chiacchiericcio inutile. In ascensore, per esempio. Alla macchinetta del caffé, per esempio. Addirittura sui mezzi pubblici! C’è gente che, sia fulminato se dico il falso, qua e là osa proporsi per delle battute! Più facilmente è un commento salace e azzeccatissimo sullo stato dei servizi di Trenitalia/ATM/etc. Non basta mettersi cuffie o auricolari, a volte parlano. E’ una roba che mi fa impazzire.
Peggio ancora: quelli che dal “sono costretto a parlarti”, passano direttamente al “ti riempio di minchionate”. Esempio facile, veloce, slogatissimo: il tizio al bar che ti dà il panino per il pranzo. O meglio: il tizio qua, al bar, dove sto io ogni giorno. Non scrivo esattamente chi, dove e quando, ché poi ci trovo le unghie assieme all’insalata. Ma lui ti parla, ti consiglia, ti chiede cos’hai voglia di mangiare, se proprio proprio non te la senti di pupparti anche la scodellina di macedonia in plexiglass e perché diavolo ci stai mettendo così tanto prima di fugare ogni dubbio di fronte alla treccina al cacao. Che, “parola mia, è la fine del mondo”.
La morte. Per asfissia.
Pensare che non abbiamo nemmeno sfiorato quel dramma a forma di tassì che sono i tassisti chiacchieroni. So che qualcuno potrà felicemente riassumere il miglior atteggiamento per sconfiggere quella peste. Perché ognuno ha il diritto di nascere e sopravvivere asociale.

0 risposte su “Empty party afternoons”

Stai diventando il mio migliore amico, chi l’avrebbe mai detto. Vengo anch’io. Postami questa intanto che faccio l’account. “tt qll che ha detto grazia de mikele x me è vero…. marco nn meritava un cazzo. cioè è che si adagiava sulla sua bravura e nn progrediva…”

Mattia, ma dalle chiacchierate sul servizio di Trenitalia nei treni d’italia sono nate alcune delle migliori scopate della storia. L’importante è che interagisci con la persona del sesso che ti gusta. Se sei bravo scopi già nel bagno del treno! Sennò ci vogliono giusto un paio di biglietti chilometrici.
Prima di C6, prima di Atlantide, prima di Superfighetto, prima di Facebook c’erano le Ferrovie dello Stato e il bar sotto casa. si chattava si finiva a letto con milf incredibili – anche se naturalmente non sapevi che stavi “chattando” e che quella tardona fosse una “milf”.

Eviterò di capire che sta succedendo tra Olpus e Audio Radar. 😀
Babich: ti faressi una statua, ma io di convincere con la chiacchiera la gente a copulare, mai stato capace. Un paio di volte sono convinto di averle fatte desistere per il motivo opposto. Ottimo e abbondante! (Saluto la Designer in regia)

Ottimo, abbondante e ancora piu’ abbondante tramite stimolazione con l’indice (preferibilmente). O almeno cosi’ c’era scritto all’esame dell’OdG.

Rispondi a Audio Radar Annulla risposta