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Area21: Pop’n Twinbee (Konami – SNES)

Pop'n Twinbee (Konami, SNES)
Pop'n Twinbee (Konami, SNES)

Per qualche tempo la mia idea di incubo è coincisa con quella di trovare nei negozi solamente platform game. Un po’ come ritrovarsi con alla radio solo Gigi D’Alessio e Nek. Poi non è stato proprio così, grazie a Dio (Dio però ancora non ce l’ha fatta con Gigi e Nek), ma, cazzo, il pericolo è stato bello grosso, per molti anni.

Perché il Megadrive c'ha meno colori.
Perché il Megadrive c'ha meno colori.

Non è che io odiassi i giochi a piattaforme di una volta (primi Novanta fino ad avvento PlayStation): a dire la verità, molti dei videogiochi più importanti hanno vissuto proprio sulla base di salti da e per queste mensoline sparpagliate tra i paesaggi e brevettate dal primo Mario. Gli è però che ogni tanto vorrei dire qualcosa di nuovo e divertente in merito: mi ritengo una persona creativa e attenta, ma, anche dopo una ponderazione durata interi lustri, in molti casi l’ispirazione non viene proprio fuori. Ditemi voi infatti cosa cavolo c’è rimasto da dire di nuovo su giochi come questi. Come questo Pop’n TwinBee: Rainbow Bell Adventures.

Una schermata, un titolo!
Una schermata, un titolo!

Oddio, Rainbow Bell Adventures, bisogna ammetterlo, ha i suoi bravi meriti, a cominciare da quello di essere un gioco del periodo aureo di Konami con tutto quello che ne consegue (produzione senza sbavatura alcuna, grafica scintillante con tutta la gamma pastello e tutti gli arcobaleni che il titolo promette, sonoro divertente, ‘2-player mode’ travolgente), come pure quello di derivare in pieno dal precedente Pop’n TwinBee (1993) – titolo osannato e a sua volta indirettamente derivato da un vecchissimo coin-op quasi omonimo. L’ispirazione stranamente sembra però arrivare più dalle parti del Sonic Team che da quella dei classici Konami. Niente trovate particolari, insomma, come anche pochi momenti veramente topici, a favore invece di un modello di gioco molto diretto e basato più sulla velocità che sulla precisione (anche se gli stop necessari a raccogliere le campanelle bonus fanno scendere il ritmo). Basta comunque dare un’occhiata al sistema di caricamento della velocità, alla presenza di animali mutanti, a quella di tubi da accelerazione e alla gestione dei bonus per capire che Rainbow Bell Adventures è molto più vicino a Sonic che, ad esempio, all’intenso Sparkster/Rocket Knight della stessa scuderia. Solo un po’ più carino da vedere, un po’ più shooter, un po’ più esplorativo (con tanto di mappa) e un po’ più facile. E meno affascinante. Alla fine: non vengono fuori grosse pecche, ma a parte l’ottimo ‘2-player mode’ collaborativo/competitivo, le cose che fa Rainbow Bell Adventures sono state fatte già da altri e meglio. Non che questo sia poi così importante, a quindici anni di distanza e con una pila di platform da rigiocare alta così.

NO1

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0 risposte su “Area21: Pop’n Twinbee (Konami – SNES)”

Io l’ho giocato solo perche’ aveva “rainbow” nel titolo, scritto con quella font, che fa tanto rainbow islands. Per il resto era il gioco che avrebbe fatto un giapponese alle prese con un amiga AGA.

Siamo ai livelli di superfrog, la butto là.

Tutto quello che volete… ma ho sempre apprezzato i titoli retro con tutti colore e allegria!!
Parlando di Konami mi é ritornato in mente uno shooter (?) periodo SNES: Parodius!!

Mi piacerebbe sapere qualcosa in più su quel gioco che ha totalmente deviato la mia infanzia (e la mia sessualità)!

(Un grosso complimenti all’autore che si é appena guadagnato un lettore abitudinario cmq…. )

Ahhhh! Vabbé, ma se siamo a Parodius diventa un dramma qua. 🙂
Uno dei miei giochi preferiti in sala giochi. Ora vedo se Babich vuole scrivere qualcosa o devo farlo io. Lui sarebbe troppo meglio, ma qua non verrebbe pagato. 😛
Se hai un Wii, comunque, Parodius è disponibile in una qualche forma (Turbografx?) per Virtual Console. Se non ricordo male.

P.S. rigiro i complimenti all’autore originale dell’articolo, che trovi su Area.21 (www.area21.it).

Ah, non l’hai scritta tu? non capisco più un niente.

Parodius. Ho conosciuto uno dei designer del gioco tipo cinque mesi fa. Ora è il designer di Spectrobes.

Parodius. Consigliabilissimo Sexy Parodius per PSX/arcade.

Parodius. In giappone è uscito anche Oshaberi Parodius, un sequel per snes con un sintetizzatore vocale annesso che commenta costantemente la performance del giocatore con una voce da doppiatore giappo di Marrabbio. (Im)perdibile. Però quando affronti una studentessa giappo alta quaranta metri è un bel momento.

Parodius. C’è anche uno strategico a turni complicatissimo di Parodius per PSX.

Parodius. Più spesso la musica classica andrebbe usata nei giochi. Vedi Little King’s Story.

E si chiude qui il “cosa ti viene in mente di Parodius in 60 secondi a random”

LoL… sì sono così matto che i Parodius li ho giocati tutti quelli per SNES!!
E condivido troppe delle cose che hai detto…

E la vorrei davvero la musica classica nei vg :sigh:

Ma Sexy Parodius é collegato al Parodius di cui stiamo parlando o ti é solo saltato in mente per associazione?

lo provai davvero per pochissimo questo twinbee che all’epoca non riuscì a dirmi granchè. sarà che io mi aspettavo un bello shmup demente come quello che scroccavo da un’amica alle elementari (non so che twinbee fosse, era per snes e mi divertivo a far saltare in aria poveri panda. ora ho i sensi di colpa temendo di aver contribuito alla decimazione della specie) mentre invece era un platform che lasciai prontamente perdere dopo mezz’ora o poco più di gioco. ma allora i platform 2D mi uscivano dalle orecchie mentre ora ne vedo fin troppo pochi. all’orizzonte solo a boy and his blob…

e parodius ad ogni modo domina, il passaggio sotto le gambe della ballerina è ormai leggenda. la versione sexy non la conosco però.

Gente ma: SHOCK!!!

Twinbee é proprio un personaggio in Parodius… quello che spara i pugni!! LooooL!! Ecco perché mi era venuto in mente! Il mio cervello lo sapeva, ma io no a quanto pare!

@Il Matte:
Ho avuto incubi per settimane a causa di quel donnone che faceva versi strani(allora)/allusivi(adesso)!

Bisboch… non ti viene in mente un modo più produttivo di spendere il tuo tempo scrivendo? Che so, mmm… iniziando a lavorare per A.Rea. 21? 🙂

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