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Serie A Live: Spietati Vs. Equilibristi

Gattuso coccola a parole la panchina del Milan.
Gattuso coccola a parole la panchina del Milan.

“Insospettabile crollo”, scrive sul sito ufficiale l’addetto del Milan. Senza regalare nulla alla ragion di partito, per così dire, l’impiegato rossonero mette nero su bianco quello che è passato per la testa dei tifosi rossoneri alla fine del primo tempo. Un primo tempo in cui la squadra di Leonardo è partita bene, organizzata a centrocampo e capace di pressare alto. Fino a che ha tenuto, tutto è andato secondo lo schema del nuovo allenatore.
L’Inter, reduce dal fortunato pareggio casalingo col Bari, ha sofferto per venticinque minuti come una settimana fa: squadra che gioca discretamente palla a terra, ma non trova sbocchi degni di nota. L’innesto di un uomo dietro le punte (naturalmente il neo-nerazzurro Sneijder) trasforma la formazione, rendendola nel modulo identica agli avversari. E l’omino d’Olanda si fa vedere subito, con una bella stoccata da fuori. Ma manca ancora qualcosa. Manca che il Milan, che ancora non è squadra, ci creda un po’ troppo, lasciando quello spiraglio utile alla manovra degli uomini di Mourinho. Come al solito la porta viene aperta da Jankulovski, che non si preoccupa certo dello spiraglio: si chiama Thiago Motta, triangola, entra dalla parte del ceco e spara benissimo in rete.

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Sneijder e gli SMS di Mou: dì la tua

"No, aspetta, come sarebbe a dire che vado all'Inter?!".
"No, aspetta, come sarebbe a dire che vado all'Inter?!".

Wesley Sneijder ha un nome talmente figo che fa il doppio giro e rimane figo. Wesley Sneijder tutto sommato è ancora bello giovane: 25 anni. Wesley Sneijder prenderà quattro milioni di Euro all’anno, praticamente (e dando per scontato che si sia già svegliato) entro questa sera avrà guadagnato 11 mila Euro. Wesley Sneijder ha l’attaccatura dei capelli che, per importanza e stile, lo avvicina a un grande acquisto del passato recente dell’Inter: Adriano Celentano. No, aspetta: Esteban Cambiasso. Wesley Sneijder, però, all’Inter non ci voleva venire.

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Serie A Live: Eccitati Vs. Stoici

Bombarolo di testa: Iaquinta porta in vantaggio la Juventus.
Bombarolo di testa: Iaquinta porta in vantaggio la Juventus.

Metà centrocampo titolare fuori, una fascia sinistra senza padrone e la prima assenza di Capitan Del Piero al debutto del campionato: la Juventus si presenta all’Olimpico di Torino con un ricordo sbiadito della formazione titolare. Quel che c’è, però, le basta per chiudere avanti di una rete il primo tempo.
I nomi sono tre, e non c’è il predestinato Diego: Tiago, Poulsen, Cannavaro. Il portoghese si inventa prezzemolino: ha detto in estate che era nato per giocare in un centrocampo a rombo e, pensa te, non era una cazzata.

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Serie A Live: Paciosi Vs. Mutati

Eto'o: l'entrata di Balotelli non l'ha fatto sorridere.
Eto'o: l'entrata di Balotelli non l'ha fatto sorridere.

Il vero vincitore, dopo i primi 45′ al Meazza, è proprio il Meazza. A mia memoria, mai il manto erboso della “Scala del Calcio” era stato capace di presentarsi in condizioni tanto sontuose. C’è quasi da credere che sia tutto sintetico. Di certo è sintetica l’Inter messa in campo da Mourinho, nel senso che ha ancora poco di naturale e istintivo: gioca molto (troppo?) con la palla a terra, punta sulla circolazione, tutti tengono diligentemente la posizione e quindi il lavoro del portoghese ha puntato nell’unica direzione possibile dopo la partenza di Ibrahimovic e l’arrivo di Eto’o. Ovvero la costruzione di qualche schema di gioco che vada al di là del “tira forte verso l’attacco che lo svedese farà qualcosa”.

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Serie A Live: Indiavolati Vs. Sornioni

Il fenomeno milanista: diciannove anni.
Il fenomeno milanista: diciannove anni.

Dopo aver preso schiaffi e calci per un mese e mezzo, l’unico atteggiamento che il Milan poteva concedersi per la prima di campionato era quello a base di incazzatura violenta. I rossoneri scendono in campo determinati e se proprio non si può dire che sia un grande calcio fatto di schemi mandati a memoria, quello espresso dal gruppo di Leonardo è perlomeno un discreto mix di voglia di fare e di sudare. Non è il Milan degli artisti e del brasile al potere, anche se Pato è quel capolavoro di nemmeno vent’anni che ha ancora tutto da dire e sta già iniziando a farlo: corre, corre, corre, dribbla, dribbla e dribbla ancora. Quando ci riesce, tira. Quando ci riesce, fa goal. Ed è il campione-in-divenire a tramutare in vantaggio il passaggio intelligente e da vero trequartista di Ronaldinho.

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Serie A Live: SanPietrini Vs. Annoiati

Osvaldo punisce senza remore la Fiorentina.
Osvaldo punisce senza remore la Fiorentina.

Lo stadio Dall’Ara preferisco ricordarmelo per lo splendido concerto dei R.E.M. del 1999 (era il tour di “Up”). La Serie A, però, ricomincia da qua con il Bologna contrapposto alla Fiorentina. Alla fine del primo tempo è uno a zero per i padroni di casa, senza che gli ospiti possano avere granché da ridire. Il concetto di ospitalità, comunque, non è di casa da queste parti: dopo aver lamentato la mancanza del Pierluigi Pardo dall’estate televisiva di Sky, ho comunque scelto di fuggire dalla telecronaca e affidarmi all’audio ambientale. Insomma, ho dato voce alle curve e ai gridolini delle panchine.

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Istrionico: disturbi al microfono

Il campionato di Mourinho parte domani sera.
Il campionato di Mourinho parte domani sera.

Nella sua specie, è il Re. A un anno dalla discesa nella penisola e a qualche mese dalla definitiva sconfessione portata da Carletto nostro attraverso la sua veloce biografia, tutto si può dire tranne che non sia Speciale. José vanta una lunghezza nettamente al di sopra della media (tra i 40 e i 75 cm.), lo stesso dicasi per il peso, nettamente al di là dei 18 kg. che possono vantare, ben che gli vada, i suoi simili. Insomma, Mourinho è un gran bel pezzo di Macaco. Grande, grosso, brizzolato e addirittura dotato di parola. Un dramma, quest’ultima caratteristiche, che si configura come tale nel momento in cui l’allenatore più simpatico del globo mette in luce quello che è un palese disturbo istrionico di personalità. Insomma, se non vi filate per più di qualche settimana Mourinho e di professione, guarda un po’, vi pagano per andare in giro con penna e taccuino, ormai sapete bene che l’esplosione non è prevedibile, ma certa.
In mancanza di obiettivi seri, di un certo interesse o perlomeno capaci di offrire una seppur lontana scusante allo sproloquio del Mourinho, può anche succedere di ritrovarsi di fronte a piccole catastrofi come quella recente. Quella che vede José berciare senza motivo alcuno contro Nostro Signore della Coppa del Mondo. Non gli va bene, perché sbaglia modi, tempi, motivi, argomentazioni… tutto. Canna tutto. Ha buon gioco a lanciare invettive da terza elementare, grazie alla società che lo difende e che sembra sempre più specializzata nel portarsi in casa gente antipatica. Non che sia un obbligo mettere al centro dei riflettori una bestiaccia divertente come un Mazzone, figurarsi. Ma ci sono vie di mezzo…
Si finisce ancora una volta per dover ritirare in ballo quella bibbia catodica che è (e tornerà a essere con la terza serie) “Boris”. Perché qui qualcuno si crede, in effetti, ‘sto cazzo. E qui, qualcuno, invece, è solo una minchia di mare. E ora sotto col campionato, finalmente.
Prime speranze: che il Milan vinca dodici a zero, ma anche cinque gol vanno bene. La rinascita devastante, inaspettata (e impossibile) di Ronaldinho. Che tra Palermo e Napoli finisca otto a otto, due che finiranno tra Champions League ed Europa League. Le sorprese: Parma, Palermo.

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E’ infortunato, ma poi torna (CR 03)

Cristiano Magdi Allam Zanetti, freakshow!

Di Cristiano ricorderò quelle tre facce che lo hanno accompagnato nei tre anni in bianconero. La prima, quella del Gattuso mai inviperito, del centrocampista deciso e preciso, raramente intento a sezionar caviglie che già furon di altri. La seconda è quella del Cristiano che non sa perché e come mai, ma tanto ha una bella pettorina gialla addosso e una bottiglietta di aranciata San Pellegrino in mano. Così trascorre due terzi delle sue giornate da calciatore juventino, ad appassire sulla panchina in attesa del ritorno numero enne, dopo l’infortunio numero enne.

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Il calendario della Serie A

Diego: c'è già tutto l'amore dell'amore. Dell'amore.
Diego: c'è già tutto l'amore dell'amore. Dell'amore.

Sempre troppo tempo, troppi pomeriggi, troppe domeniche fiacche e una valanga di sabati sera sfaccendati separano l’uomo mediocre italiano tutto pallone ed evasione fiscale dall’inizio del campionato di calcio. Epperò da questa sera si comincia a ragionare, sul nulla certo, ma è già qualcosa. Sono arrivati i calendari della prossima stagione che, ridendo e scherzando, è quella che ci porterà ai Mondiali del 2010. Woooh! Brutta notizia: sono passati tre anni e rotti dalla vittoria in Germania, la giovinezza se ne va! Woooh! Bella notizia: sono già passati tre anni e rotti dalla vittoria in Germania, manca (quasi) poco e poi si tornerà a conoscere la vera nazionale, quella con la enne minuscola che verrà sbattuta fuori dal Ciad nel girone di qualificazione.

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