Prima di tutto una denuncia: inglesi, la gestione dei vostri spazi adibiti alla sosta degli autoveicoli è tutta rotta. Tutta! Carreggiate larghe tre metri a voler essere generosi, occupate per buona parte dalle auto parcheggiate, con la povera gente che vi ha portato la tecnologia per i vostri bagni romani costretta a tremendi dribbling: da una parte quelle ferme, dall’altra quelle che arrivano a velocità smodata (non è vero, andate pure moderatamente lenti a dirla tutta, ma ok). Comunque sia, dopo qualche coda di troppo, un percorso discutibile elaborato da Mr. Mappe 2010 (il navigatore datato ma sempre d’aiuto) e mezza giornata spesa a Bath, siamo arrivati a Exeter.
L’occasione ci è lieta (plurale othelmatis) per rendere noto che, proprio tra uno struscio di qua e uno di là a Bath, la reale natura di questa vacanza si è palesata. Si è prima insinuata infida e invisibile, scivolando letale ma codarda… quando ce ne siamo accorti, era già troppo tardi. Siamo palesemente in giro a fare shopping, occasionalmente millantando qualche “oohhh” e un paio di “ahhhh” di fronte a questo o a quel monumento, a quel panorama, alla collinetta inglese che “eh però come tagliano l’erba loro, dai, va detto…”. No, siamo nel mezzo della vacanza dei vecchi arricchiti, con tutti i limiti di non essere dei vecchi arricchiti.
Exeter, che credevo una Cassina de’ Pecchi a caso, è risultata alla fine essere addirittura una tappa degna, degnissima. Ieri sera ci ha accolto con rotolate magistrali di spazzatura per la strada, piuttosto inspiegabili, ma anche e più che altro con una signorile cattedrale (“ahhhhh!”, “ooohhh!”), con tanto di bella brasserie dotata di ottima vista sulla stessa. E anche di una convincente dose di petto d’anatra alla ciliegia. Durante la cena, e lo segnalo con rinnovato stupore verso il genere umano e nei confronti di quello novarese più specificatamente, ho scoperto che Motturya ha la posizione giusta sull’affaire Michael Jackson. Bene così!
Oggi non si sa ancora bene come organizzare il tutto. Probabile un giro sempre qui a Exeter, poi forse una puntata verso l’altra riva del cornetto o chissà che altro. Certo che beccare un bel negozio di dischi o di retrogaming non farebbe del tutto schifo. Vado a chiedere una mano a Google.
Nota bene: per un antipatico disservizio della rete, l’upload di fotografie è momentaneamente indisponibile e quindi si va di post in bianco e nero.