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Arcadia: Golden Axe the Revenge of Death Adder

Ci sono domande destinate a rimanere senza risposta: perché non è mai esistito un vero Sonic per Saturn? Che senso aveva il 32X? Perché diavolo Sega non ha mai convertito il secondo, vero, Golden Axe per alcuna console? Come se l’hardware del Saturn non fosse pensato apposta per giochi simili… O ancora: com’è possibile che quel lurido tugurio si portasse a casa la palma di migliore sala giochi di Milano? E perché a un certo punto si è riempito di cinesi? Ma, poi, è vero che ci spacciavano più che in tutta Bogotà? Il tugurio erano le quattro pareti mobili della New Rocky, il luogo era Porta Venezia, a un tiro di schioppo (o meglio: due fermate della MM1) da Loreto e comodo comodo per una vascata il sabato o la domenica. Ti facevi tutto Corso Buenos Aires, rimirando negozi di videogiochi e di dischi, poi finivi lì.

porta-venezia-1937

Se c’era un videogioco nuovo, grande, grosso e luccicante che tutti volevano vedere e provare, lo trovavi lì. Non certo a quel museo dei dinosauri dell’Astra (Piazza Duomo, all’incirca). No, la vita arcade milanese pulsava alla New Rocky: fatiscente e buia, era esattamente la sala giochi da cui ti saresti aspettato ogni prelibatezza in quanto a novità giocose. Quelli, oltretutto, erano gli anni in cui la produzione “da bar” era tornata ai suoi vertici più vertiginosi. Sega, Capcom, Konami si sfidavano a suon di sberle da Oscar. Come direbbe Magiustretta: “those were the days!”. Dopo qualche partita di troppo, la New Rocky tornava utile anche come punto di partenza per raggiungere le fumetterie in zona Via Lecco. Dalla Borsa del Fumetto a Yamato, poco più in là. Era tutto amore ed erano dei bei giri da giornata di vacanza, o da pomeriggio post-sabato scolastico. Ora, come vuole ogni sceneggiatura bella banale, la New Rocky come la conosceva la gente cresciuta in quegli anni, è morta. Ma da molto anche: sradicata perché (così si diceva) totalmente abusiva, sono rimasti giusti due sassi, mezza colonna in pietra risalente a chissà quale installazione precedente. Se vi ritrovate in Porta Venezia e siete turisti interessati a qualcosa di davvero inutile, potete ancora visitarne le spoglie mortalissime. Purtroppo.

Golden Axe 2

Alla New Rocky c’è stato di tutto, ma proprio di tutto: giravo con in mano l’ultimo numero di Electronic Gaming Monthly, innamorato di robaccia tipo Rad Mobile, o addirittura come Time Traveler, come certe mezze cartucce per Neo Geo. Oppure: giù a rimirare il ritorno in grande stile del poligono con Virtua Racing, a rimirare le texture di Sega Rally, a innamorarsi di Daytona USA, a sparacchiare con Cotton. Soprattutto: a fare già gli snob di fronte a Street Fighter Alpha. Tra tutti i morbidosissimi ricordi della New Rocky, però, quello cui si lega questa puntata di Arcadia è per lui: Golden Axe: the Revenge of Death Adder. Perché di giochi celebri firmati da Sega ce n’erano tanti, ma Golden Axe aveva, all’epoca, un posticino nella parte più morbida del cuore di ogni videogiocatore. Per motivi tutto sommato difficilmente spiegabili, a meno che non si trattasse semplicemente dell’innamoramento generazionale per i picchiaduro a scorrimento e, naturalmente, la bella grafica.

Golden Axe the Revenge Of Death Adder

The Revenge of Death Adder era tutto questo, era uno di quei giochi esplosivi di una Sega inarrestabile: più personaggi, più esplosioni, grafica strabordante. E allora giù con i gettoni. C’erano ancora più bestie fantastiche da cavalcare, magie con cui riempire lo schermo e quella bella sensazione da “ehi, oh, questo è il seguito di Golden Axe!”. Poi giù a sperare in una conversione futura, pur dopo averlo finito (con più gettoni) proprio in un pomeriggio di un sabato, con un team composto da due fratelli + due, tra cui quel Hofusolapanda che non mancherà di commentare qua sotto. 🙂 Ecco, sono mille i coin-op che vorrei in casa se avessi i soldi per avere una casa e averla pure grande: Golden Axe: the Revenge of Death Adder è tra questi, anche se probabilmente mi romperei alla prima partita e cercherei di infilarci dentro a forza Parodius.

La Scheda

(Come i siti in gamba)

Nome: Golden Axe: the Revenge of Death Adder
Etichetta: Sega
Anno: 1992
Sistema di controllo: joystick + 3 pulsanti
Anche disponibile per: nada, nicht, zero

viale john lennon 16, 23875 osnago italy

4 risposte su “Arcadia: Golden Axe the Revenge of Death Adder”

Quando c’era manifestazione passavo sempre la mattinata a giocare a Virtua Racing al New Rocky. E beccavo sempre le stesse persone, fra l’altro. Ah, bei tempi, l’impegno politico e sociale!

Sigh, ogni volta che passo per Porta Venezia mi riempio di nostalgia e tristezza vedendo i ruderi della New Rocky. Nonostante fosse un tugurio era sempre ben fornita e aggiornata.

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